Ieri, 9 luglio 2020, nel corso dell’inaugurazione della mostra “Architetture barocche in argento e corallo”, che ha coinciso con la riapertura del Museo Diocesano di Palermo dopo l’emergenza Covid-19, l’Arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, ha annunciato la nomina del nuovo direttore del Museo nella persona di mons. Filippo Sarullo.
Mons. Filippo Sarullo, parroco della Cattedrale di Palermo, segretario aggiunto della Conferenza Episcopale Siciliana, succede a mons. Giuseppe Randazzo che da lungo tempo aveva fatto richiesta all’Arcivescovo di lasciare l’incarico per limiti di età, e che ha diretto il museo dai primi anni Ottanta, conducendolo verso un’impegnativa riapertura, ristrutturazione e totale riconfigurazione all’interno dei nuovi locali del Palazzo Arcivescovile di Palermo, seguendo i propositi dell’allora Arcivescovo Cardinale Salvatore Pappalardo.
L’Arcivescovo ha ringraziato mons. Randazzo per il costante servizio anche in questo incarico e per i risultati raggiunti negli anni, e ha dato il benvenuto a mons. Sarullo, auspicando che la nomina sia foriera di nuove sinergie con la Cattedrale di Palermo e che possa rilanciare il museo in questa fase di passaggio e verso la conclusione del nuovo allestimento.
Mons. Filippo Sarullo ha ringraziato l’arcivescovo per la fiducia nell’affidargli questo nuovo incarico e auspica di poter rilanciare il Museo alla luce di nuove prospettive e orizzonti che, realtà come questa, devono accogliere perché questa antica istituzione, sorta nel 1927, diventi luogo di incontro tra le diverse istituzioni culturali del territorio, perché la bellezza in esso contenuta continui a parlare e ad annunciare un messaggio che supera differenza di lingua, popoli, culture e religioni. Ammirare un’opera artistica unisce le diversità in quanto per essere letta e interpretata non necessita unicità di linguaggio, ma uno sguardo profondo capace di contemplare le meraviglie che grandi artisti, nei secoli, ci hanno lasciato.
Mi prefiggo – dichiara il nuovo Direttore – che nasca una fattiva collaborazione con le attività pastorali e la vita ecclesiale dell’arcidiocesi perché attraverso la bellezza dell’arte si possa realizzare un percorso spirituale, annunziare il Vangelo e testimoniare l’amore che è stato trasmesso nel tempo e che giunge ancora a noi.
Mons. Sarullo ringrazia mons. Randazzo per quanto ha fatto in questi lunghi anni che rimane un prezioso contributo da poter sempre valorizzare e accrescere.